lunedì 16 ottobre 2017

Me, too

Ho visto tanti contatti sui miei social networks, uomini e donne, scrivere "#MeToo" sulle loro bacheche. Questo e' quello che ho postato io su Facebook:



In Italiano:

Ho esitato a postare questa cosa. Si, mi e' capitato di avere gente che mi urlasse cose per strada e sessismo al lavoro, ma ho pensato che non fosse abbastanza per scrivere "me, too". Ho pensato che, in qualche modo, fosse colpa mia.

Era colpa mia perche' a volte le mie gonne sono troppo corte, i miei tacchi troppo alti, le mie labbra troppo rosse e le mie magliette troppo strette. Perche' sono troppo amichevole, sorrido troppo, parlo troppo e non indosso un anello. Perche' mi piace ballare, bere, ridere, divertirmi, camminare da sola.

Era colpa mia perche' spesso non sono stata in grado di reagire quando la gente mi urlava cose per strada o mi infastidiva al lavoro. Sentivo che era sbagliao ma non ho mai avuto il coraggio di dire che era sbagliato. Mi sembrava solo un effetto collaterale che dovevo sopportare per essere considerata attraente, essere notata, acquisire un potere che altrimenti non sapevo come ottenere. 

E avevo paura che parlarne avrebbe reso tutto piu' reale, tutto piu' colpa mia. 

E nello scrivere queste parole capisco che non e' colpa mia. E che devo scrivere, come molte altre donne, "me, too".


Ho letto cose molto belle scritte da tanti miei contatti. Gente che faceva notare che anche gli uomini spesso, troppo spesso, subiscono abusi e per loro e' ancora piu' difficile parlarne che per le donne. Che tante vittime di traumi non posteranno un #MeToo perche' non riescono a parlarne, e non si puo' chiedere alla gente di condividere storie che non si sentono pronti a raccontare. Che e' giusto descrivere le proprie esperienze sui social networks ma bisognerebbe fare qualcosa di piu'.

Io mi chiedo spesso che cosa posso fare. E mi ritengo molto fortunata, perche', come scritto nel mio status di Facebook, non ho grandi traumi ma *piccole* orribili storie.

Mi ha fatto venire in mente un episodio che non riguarda nessuna molestia diretta per fortuna, e che avevo descritto qui. In breve, avevo notato che nel mio gruppo di lavoro le donne tendevano a non parlare, a intervenire poco, e la comversazione era sempre dominata dagli uomini. 

Dopo aver pubblicato quel post, ne ho parlato ad un piccolo meeting interno con colleghi, tre uomini ed una donna. La premessa e' che sono tutti persone molto intelligenti che non farebbero mai delle discriminazioni in modo diretto, quindi non ho nessuna intenzione di parlar male di loro, ma piu' che altro sono stata sorpresa da alcune delle loro reazioni quando ho detto che secondo me nel gruppo di lavoro non c'era parita' di genere. 

Uno mi ha dato ragione, e mi ha fatto molto piacere.

Uno si e' sorpreso e ha detto che non se n'era accorto, e che secondo lui non era un problema di genere, ma dipendeva dalle singole persone. Che, per carita', puo' pure darsi. Non e' che il patriarcato sia la colpa di tutto (per quanto ehi, di tanto si)

Uno ha detto che c'erano comunque delle discussioni interessanti e costruttive nel gruppo, specie grazie ad un professore uomo, che chiameremo il Troll.
Io ho fatto notare che, secondo me, il Troll era proprio il problema. E' un uomo estremamente intelligente, di una certa eta', ma che deve continuamente interrompere le persone, degradarle con commenti derisori, intervenire con opinioni non richieste. Va da se', che con le donne tende a farlo di piu'. Una persona cosi', ho detto io, non favorisce una bella atmosfera per lavorare, e non aiuta un rapporto equilibrato tra i generi.

Tutti i colleghi si sono stupiti. Ma come, il Troll e' cosi' famoso nel suo campo. Cosi' intelligente e, inevitabilmente, sarcastico e pieno di humor, hanno detto. Certo, un po' quella tendenza a contraddire gli altri. Praticamente avere come collaga Sgarbi con una dose di troppo di testosterone.

E poi l'unica collega donna presente al meeting ha detto, alla fine il Troll e' cosi' e non lo si cambia. E ha anche aggiunto, e' da anni che questi discorsi vanno avanti, sulla parita' di genere, ma guarda che gia' le cose sono migliorate tantissimo, non hai idea di come fosse dieci anni fa.

Ed e' quest'ultima cosa che mi fa pensare.
Certo, il Troll non molesta nessuna, ha "solo" un atteggiamento maschilista ed irrispettoso. Ma chi l'ha detto che gli uomini non si cambiano?

E certo, ora stiamo meglio di come stavamo prima. Votiamo, lavoriamo, ci candidiamo alle elezioni (e talvolta le perdiamo contro il re di tutti i Troll), ci mettiamo i pantaloni, siamo autonome ed indipendenti. 

Pero' poi, sulle bacheche dei social networks, andiamo a scrivere "#MeToo".

Forse gli uomini dobbiamo cambiarli
Forse il fatto che le cose vadano meglio non vuol dire che non dobbiamo fare di piu'.
Perche' se davvero e' un'esperienza che hanno tutte le donne al mondo, allora il mondo deve cambiare. 




5 commenti:

  1. Tocchi un nervo scoperto... purtroppo mi ritrovo sempre più spesso a pensare che non sia un mondo per donne questo qui. Ammetto che non ho avuto il coraggio di postare il mio #metoo: ho subito un aggressione in treno una volta, aggressione da cui sono uscita illesa. Anche in questo caso, come dici tu, una certa vergogna accompagna il ricordo dell'episodio. Certo un altro motivo per cui non ho postato il mio metoo è che quasi tutti i miei contatti social sono italiani e qui nessuno ha aderito a questa campagna. Anzi il 'dibattito' in italia è di tutt'altro tenore, forse la tua bolla è troppo global per percepirlo: qui un link di una blogger italiana residente in US che parla proprio di questo http://www.nonsisamai.com/2017/10/asia-argento-e-rose-mcgowan.html
    Certo i giornali nostrani hanno dato davvero fondo allo schifo riguardo i casi delle violenze di Firenze e Rimini. Mi assale una profonda tristezza...
    marika

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    1. Che tristezza davvero... si, ammetto che io sia nella vita che nei social vivo in una bolla di gente che piu' o meno la pensa come me, quindi di sicuro la mia percezione e' piu' distorta... ora vado a leggermi l'articolo!

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    2. In pratica è tutto un dare addosso ad Asia Argento con argomentazioni dello spessore di ' che si lamenta a fare: ha avuto il suo tornaconto'. Puoi immaginare quali testate sono implicate... insomma livelli di giornalismo altissimi :-/

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  2. Il Troll non cambia perchè c'è chi accetta il suo modo di fare pensando che tanto lui è così... ovviamente vale per tutte queste persone,non solo per lui...

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