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sabato 20 gennaio 2018

Viaggio nella Natura Universitaria

In lontananza si sente un sibilo, mi giro sperando non sia un serpente. La vegetazione fitta della giungla mi arriva a metà polpaccio. Mi fermo a prendere fiato, il caldo umido mi si appiccica addosso come fosse colla. Rimpiangendo i comfort del mio ufficio, sollevo la forbice e la spillatrice e taglio un paio di liane per aprirmi la via, ripetendomi che tutto ciò è necessario. Che è una piccola prova di coraggio da cui tutti devono passare. Metto il piede in una pozzanghera melmosa e lo ritraggo con schifo, mentre un po' d'acqua mi si insinua nella suola del mio stivaletto di pelle nera e mi inzuppa i collant. Mi sistemo la cartella piena di documenti sulla spalla e procedo, mentre degli uccelli non identificati starnazzano nelle fronde altissime sopra di me. Proprio quando mi si impiglia la borsa del computer in un ramo secco, la vedo davanti a me.

La Valle dei Bradipi.



La Valle si trova in una radura tra la biblioteca e la mensa, e lì ci stanno tutti i Bradipi che lavorano nell'amministrazione della mia università. Sono seduti composti davanti ai loro computer, e battono lentissimamente sulla tastiera con le loro lunghe unghie. 
"Guten Tag" grido, e passano cinque minuti buoni perchè uno si accorga di me. Sospiro e mi avvicino nervosa, dal momento che i Bradipi sono i miei nemici naturali.

"Guten Tag" mi dice il Bradipo, con l'aria annoiata e seccata che contraddistingue la sua specie

"Buongiorno, sono qui perchè sto organizzando un workshop" dal suo sguardo comprendo che non ha mai letto la mail che gli ho mandato in più copie, e così mi affretto a spiegare "Presente, che come parte del nostro lavoro ci sono da organizzare delle piccole conferenze, dei workshop? Ecco, ho invitato dei professori che sono rinomati nel campo, ho scritto un'introduzione, e ecco, la prossima settimana c'è il workshop, che è molto importante per me e la mia carriera, ed ecco voi dovreste..."

"Prenotare i biglietti aerei?" dice il Bradipo "Fatto". Ho un moto di sorpresa per la sua efficienza mentre mi porge le prenotazioni.
"Ma questo professore ha solo 40 minuti per cambiare all'aeroporto di Amsterdam, come farà a non perdere la coincidenza?" Il Bradipo scuote le spalle, come a dire: correrà. In fondo non è mica un bradipo, lui, ma un accademico.

Procedo con le altre domande: "Tutto a posto con il cibo?"
"No" dice il Bradipo, e spiega "Tu hai fatto una cosa sbagliata. Hai invitato dei tuoi colleghi a presentare il loro lavoro"
Lo guardo perplesso "Certo che l'ho fatto, perchè non dovrei?"
"Perche' le Sacre Procedure dicono che bisogna invitare gente da altre università, e la gente invitata deve essere di più di quella che già lavora qui"
Nel dirlo, tira fuori un librone polveroso rilegato in pelle, con sopra scritto "Procedure Burocratiche"
"Lo so Bradipo" tento io senza troppa speranza "Ma vedi, io ho organizzato il workshop e molti colleghi erano interessati a partecipare, e lavoriamo assieme, e mi sembrava giusto includerli..."
"E poi hai sbagliato un'altra cosa" continua Bradipo "Ho visto che hai mandato e-mail a tutti i dipartimenti dicendo alla gente che potevano venire ad ascoltare delle presentazioni. Hai invitato degli studenti ad assistere al workshop. Hai perfino messo la cosa su TWITTER"
"Si ecco Bradipo, è un workshop interessante ed è un bene che venga tanta gente no? Mica vogliamo invitare gente dall'America e che ci siano tre persone in croce ad ascoltarli no?."
"Visto che hai violato le Sacre Procedure, non avrai cibo abbastanza per tutti" taglia corto il Bradipo.



Cerco di fare buon viso a cattivo gioco: "Vabbè, preparerò io qualcosa. Un tiramisu"
"Certo, buona fortuna. Ricorda che in Germania per un motivo che ancora non hai compreso le vaschette di alluminio per i cibi da Rewe le vendono solo d'estate"
"Mi inventerò qualcosa... ma il poco cibo che abbiamo è gustoso?"
"Buonissimo, zuppa"
"Zuppa? Tutte e tre i giorni?"
"Si certo. Nelle Sacre Procedure c'è infatti scritto che durante i workshop noi vogliamo che le persone se ne stiano in piedi a sorbire la loro zuppa ustionandosi le dita con la ciotola, e versandosene metà sui loro bei completi da professori. E' per questo motivo che nella sala dove si mangia abbiamo messo un sacco di poltrone scomode e molto ingombranti, di tavolini bassissimi di finto cristallo, e di lampade di dubbio gusto ma non abbastanza tavoli da pranzo. Amiamo vederli mentre tentano di parlare l'uno con l'altra di tematiche serie ed interessanti ma finiscono per ustionarsi la lingua e sbrodolarsi. Siamo anche molto felici di vederli tutti nervosi ed affamati dopo un pranzo a base di zuppa sciapa"

"Capisco" dico io, scoraggiata "Ma la sera possiamo andare al ristorante?"
"No" dice il Bradipo "Sempre qui sul libro c'è scritto che noi vogliamo i professori tutti in una stanza buia e polverosa per dodici ore di fila, pasti inclusi, perchè vogliamo studiare la resistenza della gente quando vengono privati dell'aria fresca. Ciò che succede in assenza di sole già lo sappiamo perchè qui a Mordor non c'è sole da sei mesi"


"Bè, se non altro l'ultimo giorno del workshop finiamo a mezzogiorno"
"Ecco" mi interrompe il Bradipo "Questo non va bene. Il Sacro Libro dice infatti che se volete avere il pranzo dovete mettere qualcosa anche dopo pranzo. Quindi dovete trattenere tutta questa gente per altre due ore, facendo una discussione finale del workshop che non interessa a nessuno e che serve solo a dare la parvenza che il workshop stesso stia continuando"
"E questo perchè?"
"Sempre perchè vi odiamo" sentenzia il Bradipo. 



"Bene" continuo io "Però ecco, se invito a cena il keynote speaker prima della conferenza, posso avere un rimborso?"
Il Bradipo mi guarda, pensoso. Passano cinque minuti buoni. "Certo. Pero' va mandato tutto nell'amministrazione centrale, che sta sul Fiume della Burocrazia, dopo quelle liane"
"Splendido!" dico io, per la prima volta sollevata "E' solo tre fermate di metro dalla Valle dei Bradipi, ci vorrà nulla"
"Eh" sospira il Bradipo "Ci vorrà nulla per te, ma sai noi come ci muoviamo lenti. Non aspettarti il rimborso prima di sei mesi"

"Grazie Bradipo" dico io con un finto sorriso, preparandomi ad attraversare di nuovo la giungla per tornare nel mio ufficio e finire di organizzare il workshop. 
"Gli invitati viaggeranno scomodi, avranno poco cibo, si ustioneranno con le zuppe sciape, saranno distrutti dalle discussioni forzatamente prolungate e dalla mancanza d'aria, pero' che potrà andare peggio di così?"
Friederike











(Nota Seria: A parte Friederike il workshop però è andato bene. Io qui ho un pochetto sfottuto i miei amministrativi però per amor di correttezza dovrei dire che una, la nostra event manager, mi ha aiutata tantissimo ed è molto brava, così come gli student assistant the meno male ci sono loro. E CHIARAMENTE mi bacio i gomiti che, burocrazia a parte, io abbia tutte queste opportunità di organizzare workshop e avere fondi per farlo, che non è assolutamente scontato nell'università)

2 commenti:

  1. Il tuo blog mi piace sempre, ma con questo post mi hai proprio stesa! Non riesco a smettere di leggerlo (e di ridere come una scema)!

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    1. Grazie mille! Pure io ho riso come una scema quando ho scoperto della tempesta (era più un riso isterico forse)

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