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lunedì 26 agosto 2019

Next Step: Olanda

Ho una collega olandese molto gentile. Un po' di tempo fa mi ha detto che assomiglio alla regina Maxima d'Olanda e io non avevo idea di chi fosse ma l'ho vista e mi sono detta, MAGARI.

Questa è Maxima d'Olanda. Non io, nel caso ve lo chiedeste

Così ho deciso di trasferirmi in Olanda.

La collega mi ha detto un sacco di altre cose sull'Olanda.

Per esempio, che il cibo tipico è un'aringa cruda sbattuta nella cipolla che dicono essere una toccasana per l'alito.

O che l'Olanda è di fatto diventata ricca con la pirateria e i saccheggi (ricordate l'Olandese Volante?) però a loro a scuola continuano ad insegnare il glorioso momento in cui l'Olanda governava i mari.

Mi ha pure detto che gli Olandesi sono molto individualisti ed attaccati ai soldi, così che ogni volta che escono il conto se lo fatto sempre portare separato. Lei dice che gli Olandesi del nord sono particolarmente gretti, e questo li comprende TUTTI, tranne gli Olandesi Cattolici, che sono una minima parte (tra cui lei). Ha pure detto che i Belgi odiano gli Olandesi e gli Olandesi odiano i Tedeschi, pure lei che in Germania ci lavora. Questo perché i Tedeschi le chiedono sempre se si fa le canne. 
Io al che mi sono stupita e le ho chiesto "Ma com'è possibile che tutta questa gente ti stia sulle scatole?"
"Sono Olandese" ha risposto lei scrollando le spalle.

Poi mi ha spiegato che Van Gogh si pronuncia in realtà così: https://www.youtube.com/watch?v=Ceo7E1R78yo, come se si avesse un rospo incastrato nella gola. E così tutte le parole con la "g", incluso il formaggio Gouda (che poi è anche una città).

Insomma, la mia collega mi ha detto tutte queste cose ma io ero ferma alla regina Maxima che mi assomiglia e così ho deciso di trasferirmi in Olanda.

La mia dolce Mordor ormai è agli sgoccioli, mi dava pochi spunti per il blog, avevo voglia di un lavoro nuovo e di insegnare dei corsi all'università, e poi, come succedeva alla tizia di Chocolat che poi si mette con Johnny Depp, il vento è cambiato ed è il momento di procedere altrove.

Il blog rimane quindi in stand by, ma non escludo che ricomincerò a scrivere le mie avventure sull'Olanda.

Grazie di avermi seguita fin qui e Tot Ziens!





sabato 1 giugno 2019

Supermercati e altre cose spaventose

Nel fare la spesa, ho visto una serie di cose bellissime ma al tempo stesso terrificanti.

Un orsetto gigante su una pila di barattoli di latte condensato (e chi mi segue da un po' conosce le mie storie drammatiche di orsi che mi perseguitano)


La macchina per pelare gli asparagi. Perchè, dovete sapere, i Tedeschi sono fissati con gli asparagi, tanto che la primavera non la chiamano primavera ma "Spargelzeit", il tempo degli asparagi. Il che è sensato, perchè la primavera qui è solo un concetto astratto, non ha nessuna differenza con Novembre. C'è anche un famoso film con questo titolo in cui un'adolescente si innamora di un coetaneo e lo conquista a colpi di currywurst.

Non mangiano però gli asparagi verdi e saporiti, ma quelli bianchi che non sanno di nulla. E hanno una macchina intera di un metro per due che serve a PELARLI. L'asparago è inserito da un lato ed esce tutto pelato dall'altro. Sopra la macchina una serie di accessori per l'asparago, dalla pentola per cuocerlo fino ad un pelaasparagi per gli sfortunati che devono farlo manualmente.

Come diceva mio nonno, questa macchina è utile come la macchina per tirarsi su i calzoni.


Il vino chiamato "Pizza, Pasta, Vino" con tanto di colori della bandiera italiana, che si commenta da se


Il lecca-lecca gusto birra, perchè non sia mai che ci scappino dei bambini che non amano l'alcol! Ha anche una simpatica forma da boccale di birra per essere più esplicito. La cosa davvero incredibile qui è che non è così male


In tutto questo, però, sono stata a Washington per una conferenza, e li ho visto la cosa più paurosa di tutte (la foto è purtroppo sfuocata perchè temevo che mi rincorresse e mi menasse): un uomo che girava fuori dalla Casa Bianca in monopattino con una bandiera americana enorme e la maglietta "Make America Great Again" gridando "God Bless America"


Dopo aver visto questo, ho pensato che preferisco gli orsi giganti sul latte condensato per tutta la vita


giovedì 4 aprile 2019

I Servizi Segreti

Vi è mai capitato di prendere una decisione che sembra geniale ma, quando poi la raccontate in giro, vi rendete conto che potrebbe essere un'idea di merda?

Per esempio, io ho un contratto di ricerca ma ho deciso di insegnare un corso facendo ore di lavoro extra non pagate solo perché mi mancava insegnare. Senza che nessuno mi chiedesse. E questa dev'essere una qualche sorta di sindrome di Stoccolma perché quando insegnavo in passato in realtà i miei alunni di solito mi facevano uscire dagli stracci.

Se quindi la mia decisione già di per se era discutibile, mi sono poi scontrata con un nuovo problema: i Bradipi dell'amministrazione che detengono il potere di permettere alla gente di insegnare un corso.

Foto di un Bradipo carino e cuccioloso

Difatti, le Sacre Procedure prevedono che, per attivare un corso, bisogna:

- Avere un lettore di carta digitale, che per fortuna avevo già in ufficio (FREGATI Bradipi!)

- Avere una carta di riconoscimento dell'università, che io avevo MA era scaduta, quindi sono andata a farla in un remoto ufficio dove nessuno parlava Inglese (e qui ho potuto sfoggiare tutto il mio tedesco con GRANDE gioia)

- Avere un PIN per la suddetta carta, che non è una semplice password da chiedere online, ma viene data oscurata tipo gratta&vinci perché chiaramente la Stasi potrebbe impossessarsene e andare a vedere quanti studenti ho bocciato.

- Chiedere l'autorizzazione ufficiale del coordinatore del dipartimento e spedirla per posta COME FOSSIMO NEL 1991. E, per inciso, io l'ho spedita DUE volte perché il coordinatore aveva dimenticato il TIMBRO, e qui ormai siamo nel 1800. Perché, chiaramente, l'università sarà piena di gente con l'intenzione fraudolenta di attivare dei corsi universitari inutili per pura cattiveria, mwahahaha. 

Capiamo quindi che, in più frangenti in questo processo, mi sono chiesta se per caso "insegnare un corso" non sia in realtà una parola in codice per "entrare nei servizi segreti".

Ad ogni modo, con carta, lettore, pin, e autorizzazione, è possibile aprire le registrazioni del corso online.
E poi creare una pagina per gli studenti in un altro sito, che sia mai la procedura si semplifichi troppo.

A questo punto, ero fiduciosa di riuscire ad insegnare. Non avevo però considerato un altro ostacolo: aprire la porta dell'aula dove insegno e connettere il computer al proiettore.

E a questo punto, è tornato all'attacco un Bradipo con le Sacre Procedure:

- Bisogna mandare una mail ufficiale a dei piccoli Umpa Loompa che, per un procedimento MAGICO, attivano la tua chiave automatica in modo che apra la porta dell'aula.

- Andare dal Bradipo capo nel suo ufficio e cercare una magica scatolina blu contenenti le chiavi per il proiettore. Compilare un modulo.

- In un altro cassetto, prendere un adattatore o un computer. Compilare un altro modulo.

- Andare nell'aula, aprire lo sportello che connette al proiettore, attaccare il computer, e finalmente far funzionare il power point.

Ripetere ogni settimana.

Certo, insegnare è una grande gioia e presenta tante sfide, ma credo che la parte difficile di questo corso che è iniziato da un giorno, l'abbia già superata. 

sabato 9 febbraio 2019

Think outside the box- German edition

La ridente cittadina di Brema è quella che tutti conosciamo per i musicanti di.

Ieri, però, ho scoperto un paio di curiosità su cosa succede a Brema:

- Quando compi 25 anni e sei una donna, i tuoi amici decorano la casa con delle scatole, perché è chiaro che stai diventando una "vecchia scatola"
(mi sfugge esattamente il significato di quest'offesa, ma credo che rientri nel magico concetto dello humor tedesco)

- Quando compi trent'anni se (sacrilegio!) non sei sposata, devi andare a pulire le scale di una chiesa finché un uomo a caso non decide di baciarti e così di liberarti da questa "maledizione" di essere single.
Sembra che qualsiasi sia l'esito di questa cosa (continuare a pulire le scale vs. baciare un tizio a caso), tu alla fin fine ci rimetta.


Quindi ragazze, ricordate, cercate di non diventare delle vecchie scatole. 


(storie raccontate da un'amica, ma che mi piace - o terrorizza, a scelta - pensare che siano vere) 

venerdì 1 febbraio 2019

La Memoria

Quando sono arrivata in Germania, mi sono accorta che per le strade c'erano queste piccole mattonelle.





Le ho viste anche in Francia e in Belgio. Dicono ci siano anche in Italia, non le ho mai viste però.



Ci ho messo un attimo a capire cosa fossero e a leggere bene i nomi che c'erano scritti



Questa famiglia viveva in fondo alla mia via. 



Perché il nostro futuro è fatto anche della nostra memoria

lunedì 28 gennaio 2019

se solo sapessi...

Nel mio ultimo post, mi lamentavo (giustamente), di Deutsche Bahn.

Ho pero' scoperto che, se solo sapessi cucire, ci avrei pure potuto fare dei soldi:

https://www.theguardian.com/world/2019/jan/14/german-train-delay-scarf-ebay-commute


Una signora tedesca ha creato una sciarpa che simboleggia I ritardi del treno del 2018, e l'ha venduta su eBay per 7500 euro.

Se solo da piccola non avessi avuto una precoce tendenza a ribellarmi ai ruoli di genere, e avessi imparato a cucire… 


lunedì 7 gennaio 2019

Bilancio 2018

Quando arriva l'anno nuovo la gente fa i bilanci dell'anno passato.

Ho aspettato tanto questo momento. E' un anno che ogni settimana mi segno sul cellulare delle note per fare il mio bilancio.

Che non è sulle cose belle o brutte. Non è su di me o sulle persone che mi stanno attorno.

E' su di lei. DEUTSCHE BAHN. La compagnia di ferrovie tedesche.

Ebbene si, la sociologa che è in me ha reagito alla frustrazione di tutti i treni in ritardo presi nel 2018 facendone delle STATISTICHE da poter mostrare al mondo con un ruggito di astio ogni qualvolta la gente in Italia mi dice "Eh, ma li in Germania funziona tutto".

(Premessa metodologica: ho fatto delle statistiche sui treni che ho preso io e Compagno, alcuni in Germania e alcuni internazionali, per andare in Lussemburgo o Belgio o Svizzera. Di conseguenza sono solo alcune tratte, non rappresentano tutta la Germania, ma la mia rottura di balle si quindi compatitemi.)

Il risultato di un anno di ricerche?

Abbiamo fatto 82 viaggi in treno (OTTANTADUE, avrei potuto scrivere un altro libro o imparare il dialetto svizzero o piantare una pianta di fagioli e vederla crescere fino all'altezza della torre di Mordor nel tempo che ho passato sui treni quest'anno) 

I viaggi in cui i treni erano IN ORARIO sono stati (rullo di tamburi)... 29
Cioè il 35%, poco più di un terzo

Il che ci lascia con uno sconfortante 53 di viaggi con treni in ritardo, il 64%

E esattamente di quanto erano in ritardo i treni?

15, ovvero il 28%, di soli pochi minuti

18, ovvero il 34%%, di un tempo che andava dai 10 ai 20 minuti

9, ovvero il 17%, di più di 20 minuti

11, ovvero il 21%, erano così in ritardo da non essere quantificabile, l'unica soluzione era mettersi in cammino sperando che ci spuntassero magicamente le ali o che per qualcuno la Beat Generation non fosse mai passata. 

C'è da considerare che spesso bisogna fare due o tre cambi, perché ogni unità rappresenta un viaggio con, spesso, più di un treno da prendere. Quindi un ritardo di venti minuti può comunque portare a perdere una coincidenza e dover attraversare le Ardenne a dorso di mulo.

La fine di questa storia è che Deutsche Bahn ci ha regalato una carta d'oro viaggiatori super plus perché abbiamo speso così tanti soldi (per ogni biglietto in media 20-30 euro) che ci meritiamo di rimanere come tutti gli altri sul binario ad aspettare un treno che non arriverà mai, ma sapendo, che se mai dovesse arrivare, noi si viaggerebbe in prima classe.

E poi non fate come quelli che mi chiedono PERCHE' sono sempre nervosa. 

Cosa impariamo?

Che non dobbiamo lamentarci di ciò che abbiamo, perché c'è sempre di peggio, e il peggio è Deutsche Bahn.

Che le relazioni a distanza è meglio non averle con qualcuno che vive in Germania. 

E che l'ecologia è bellissima, ma tra i buoni propositi del 2019, ho quello di comprarmi una macchina.